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Il credito d’imposta è una misura promossa dallo Stato per incentivare e supportare le imprese che modernizzano la loro struttura attraverso l’acquisto di beni materiali e immateriali che sono funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale di tutte le strutture produttive che sono ubicate all’interno del territorio nazionale.

 Quali sono i vantaggi del credito di imposta.

Secondo quanto stabilito dall’allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 viene riconosciuto alle aziende un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati.

Per il 2021 il credito di imposta veniva riconosciuto secondo il seguente schema:

  • 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 30% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Che cosa cambia nel 2022 per il riconoscimento del credito di imposta.

Per quanto riguarda l’anno in corso, rispetto all’anno passato, notiamo un decremento della percentuale riconosciuta, secondo la seguente suddivisione.

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Fino a quando sarà possibile beneficiare del credito di imposta?

Per il futuro il credito d’imposta è stato confermato fino al 2025. In particolare, dal 2023 al 2025 varranno le seguenti soglie per il riconoscimento del credito di imposta:

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Come abbiamo detto il 2025 è l’ultimo anno utile per maturare il credito di imposta. Tuttavia, la sua estensione arriva fino al 30 giugno 2026. Questo vale per l’acquisto di tutti i beni acquistati oppure a cui è stato corrisposto un acconto dell’ammontare del 20% del costo di acquisizione alla data del 31/12/2025.

Chi può beneficiare del credito di imposta?

I beneficiari dell’agevolazione possono essere tutte le imprese che hanno residenza in Italia. Sono inclusi tra gli ammessi all’agevolazione anche le imprese non residenti che hanno una sede fissa in Italia, e qui vi esercitano in tutto o in parte la loro attività.

L’incentivo può essere erogato indipendentemente dalla forma giuridica e dal settore economico di provenienza e dalla dimensione del regime fiscale. Inoltre, il credito d’imposta viene riconosciuto anche ai soggetti aderenti al regime forfettario, alle imprese agricole e marittime.

Chi sono le imprese escluse dall’agevolazione del credito di imposta?

Non sarà riconosciuto il credito d’imposta o non possono richiederlo tutte quelle imprese che si trovano nelle seguenti condizioni:

  • stato di liquidazione volontaria;
  • fallimento, liquidazione coatta amministrativa,
  • concordato preventivo e altra procedura concorsuale.

In più, sono esclusi tutti coloro che sono destinatari di sanzioni interdittive, le quali sono derivanti dalla violazione della normativa vigente sulla responsabilità amministrativa delle persone.

Bisogna tener presente anche che la fruizione del beneficio è strettamente collegata al:

  • rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro;
  • regolare versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Senza onorare tali condizioni non si può accedere all’agevolazione.

Quali sono i beni strumentali che danno accesso all’agevolazione?

Il credito d’imposta per l’acquisto di beni materiali e strumentali è una misura che incentiva le imprese a investire nell’innovazione dei processi produttivi. In tal senso, i beni che rientrano nell’incentivo sono:

  • tutti i beni materiali utili alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese che desiderano aderire al modello dell’Industria 4.0.
  • tutti i beni immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa. Tra questi ultimi possiamo annoverare software, sistemi (come per esempio i Sistemi ERP), piattaforme, applicazioni.

Come si ottiene il credito di imposta?

Per richiedere il credito d’imposta è necessario conservare la documentazione che dimostra l’acquisto dei beni indicati nel paragrafo precedente e dimostrare l’effettivo accollo delle spese e la determinazione dei costi agevolabili.

Bisogna disporre delle fatture e di tutti i documenti che riguardino l’acquisto dei beni che devono contemplare una dicitura specifica alla Legge di riferimento. Per cui dobbiamo assicurarci che i documenti riportino una delle due diciture, in base al bene acquistato:

  • “Beni agevolabili ai sensi dell’articolo 1, commi 184-197 Legge 160/2019”
  • “Beni agevolabili ai sensi dell’articolo 1, commi 1054 Legge n. 178/2020”.

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